Gli strumenti popolari, o strumenti folclorici, rappresentano un patrimonio culturale immateriale di grande valore. Questi strumenti, spesso realizzati artigianalmente con materiali locali, sono legati alle tradizioni musicali di un determinato territorio e riflettono la sua storia, la sua identità e il suo modo di vivere.
Ogni regione d'Italia vanta una ricca tradizione di strumenti popolari. Dalla zampogna e dalla fisarmonica in Abruzzo e Molise, alla tarantella calabrese accompagnata da chitarra e tamburello, al canto a tenore sardo con il suono della launeddas, la varietà è enorme. Questi strumenti non sono solo mezzi per produrre musica, ma anche simboli di appartenenza e di identità culturale.
La musica popolare italiana è spesso legata a feste, rituali e celebrazioni tradizionali. Gli strumenti popolari vengono utilizzati per accompagnare balli, canti e processioni, creando un'atmosfera di gioia e di condivisione. La musica popolare è quindi un elemento fondamentale della vita sociale e culturale delle comunità locali.
Negli ultimi anni, si è assistito a un rinnovato interesse per gli strumenti popolari e per la musica tradizionale italiana. Molti giovani musicisti stanno riscoprendo questi strumenti e sperimentando nuove forme di espressione musicale, combinando la tradizione con l'innovazione.
Il lessico italiano relativo agli strumenti popolari è specifico e variegato, con termini che indicano la forma, il materiale, il modo di suonare e la funzione di ogni strumento. La conoscenza di questo lessico è essenziale per comprendere la ricchezza e la diversità della musica popolare italiana.